domenica 21 ottobre 2012

No all'antenna!


A Villa Minozzo, il progetto della nuova antenna, prevista in località Saldine, ha causato l’insurrezione di numerosi residenti. Si è formato un comitato spontaneo, “Saldine per la decisione virtuosa”, che ha promosso una petizione che conta già più di 200 firme.
Scrivono i firmatari: «La società telefonica realizzerà l’antenna, dietro il pagamento di un canone annuo di 10.000 euro, in prossimità sia di abitazioni con bambini e anziani e anche di un centro di cura e riposo per bambini e diversamente abili (la casa protetta e l’Erba Voglio). Chiediamo che il sindaco e l’amministrazione comunale di Villa Minozzo rivedano sostanzialmente la scelta del luogo in cui installare il ripetitore. A oggi nessuna risposta positiva ci è stata fornita, anzi il sindaco ha ribadito la sua volontà di volerlo installare. Noi non ci siamo opposti alla realizzazione del ripetitore ma semplicemente abbiamo chiesto di rivedere il progetto, concordando con la cittadinanza se realizzarlo e soprattutto dove, ben lontano dalle case. Chiediamo prudenza nel fare determinate scelte che riguardano anche la salute dei cittadini».
Nella petizione si aggiunge tra l’altro: «Gli studi scientifici non hanno provato con certezza che i ripetitori di telefonia cellulare non siano nocivi per la salute dell’uomo. Pensiamo che fare il bene dei cittadini significhi in primis non esporli a rischi per la salute»..
Qui il terreno in oggetto è pubblico, e il canone di locazione della struttura andrebbe al Comune. Ma anche il sindaco di Villa, Luigi Fiocchi, mette in luce il potere contrattuale pressoché nullo delle amministrazioni locali su tali strutture dopo le ultime modifiche normative: «Inizialmente mi sono opposto al progetto – spiega Fiocchi – respingendo al mittente la richiesta della compagnia telefonica, finché non mi ha fatto chiaramente capire che se non avessimo trovato un’area pubblica, loro sarebbero potuti andare da qualunque privato e installare l’antenna senza che noi potessimo opporci. Ho verificato ed effettivamente è così, allora per evitare il rischio di una antenna in pieno centro, e anche per avere un ritorno economico che fosse per tutta la collettività e non per un singolo, ho attuato una mediazione che credo alla fine abbia fatto sì che l’antenna sorga fuori dal paese, e a più di 150 metri in linea d’aria dalla casa più vicina».
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